Senza pretese, senza campane, senza colombe né titoli di coda.

Un’amica questa sera mi ha parlato dell’amore.

Di quello che dopo un po’ finisce e che quindi è meglio dirselo e piantarla lì.

Ma io vi chiedo, che amore è quello che nasce così in fretta e che con la stessa rapidità svanisce?

Anzi, è amore?

Io amo suonare la chitarra.

Amo sentire la vibrazione della mia voce dentro al mio stomaco quando sto cantando.
Amo le lacrime agli occhi e i brividi che mi regala interpretare una canzone.

Amo gli animali e adoro sentire il calore del loro corpo vicino al mio quando sono in vena di coccole.

Amo la pizza con la mozzarella di bufala sopra e un fogliolina di basilico fresco appena colto.
Il sapore acido e dolce al tempo stesso dei pomodori.

Il rumore della pioggia che scende, ma solo se sono sotto le lenzuola, possibilmente abbracciata alla persona che amo.

Amo accucciolarmi sotto le coperte e sentire che il caldo lentamente mi addormenta.

Amo svegliarmi la mattina e tirare ancora un po’  proprio fino all’ultimo secondo di ritardo che la mia giornata mi può  regalare.

Amo far sorridere un amico, soprattutto quando il momento si fa duro.

Amo ridere.

Amo la mia casa e tutto quello che per me rappresenta.

Amo scrivere.

Amo sorseggiare una birra ghiacciata mentre sto scrivendo.

Amo i miei occhi quando si illuminano per la felicità.

Amo il fatto che non smetto mai di sperare.

Amo l’odore della notte.

L‘odore della neve e dei primi freddi quando arriva l’inverno.

Amo il colore degli alberi quando l’autunno sta finendo.

Amo te, che mi stai leggendo.

IO AMO.

Amo pensare a ciò che mi piace e che mi fa star bene.

Ma quanto c’ho messo a capirlo?

Perché a bere una birra calda e comprendere che fa schifo ci vuole poco.

Ma scoprire invece che i pensieri scivolano in frasi più velocemente se mentre le scrivi oltre a dissetare la tua anima dai fluido anche alla gola… è una questione di tempo.

Di fare, fare e rifare quel qualcosa, fino a che non capisci che la ami veramente, in quel modo e con quel piccolo particolare in più, che per giunta non è mai lo stesso.

Molti anni fa feci una scelta.

Lasciai il mio ragazzo dell’epoca, una storia davvero importante per me, solo nella speranza di dare una scossa a quella relazione da tempo in stasi.
Ma nell’istante in cui lo vidi scendere le scale che ci separavano capii all’istante che non sarebbe più tornato. 

Il giorno successivo, dall’aeroporto, in preda alla disperazione, mandai un messaggio a un amico.

 

E se avessi sbagliato? E se fosse lui la persona della mia vita?
Tu come fai a sapere che è lei

LA PERSONA GIUSTA?

e lui mi rispose

"La persona giusta è quella che ad un certo punto della tua vita ti giri e sta lì, accanto a te."

E come forse direbbe suo fratello… è quella che ti pesca a naso in su.

Mentre sei lì che pensi ad altro, quando meno te lo saresti aspettato, semplicemente ti giri e ti rendi conto che è vicino a te.

Senza pretese, senza campane

SENZA COLOMBE

né titoli di coda

La ami semplicemente per quello che è.

La ami come se fosse la prima volta che la vedi e probabilmente l’hai sempre amata, dal primo istante in cui l’hai vista, per questo l’hai notata e avvicinata.
O ti sei lasciata avvicinare.

Solo, hai avuto bisogno di tempo per capire che il tuo additivo speciale era lei.

 

Perché la persona giusta non è quella CHE TI

STRAVOLGE LA VITA

anche se è più facile crederlo.

Ma quella che non te la cambia affatto.

Semplicemente ne prende parte, piano piano, fino a diventarne l’ingrediente principale.

E tu il suo.

Certo, suona meno romantico.

Ma a me l’idea non dispiace affatto.

sylvie

 

 

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