PIACERE, SYLVIE RENAULT!

Come scusa?

– Sylvie Renault –
– Scherzi, vero? Voglio dire, dai, com’è che ti chiami?
Intendo… il nome! Hai presente?
Yuuh-uh??? Il nome! Non il nick. –
– Sylvie Renault –
– Vabbè, ti chiamerò Silvia. –
– Certo Nicolantonio, ma solo se io potrò chiamarti Marco. –

Ecco.
La mia storia inizia più o meno qui.

Un nome.
Un suono.
Un colore.
Una sfumatura.

Ad alcuni incomprensibile.
Per altri quasi magica.

Che mi ha aiutato molto in passato, soprattutto ad essere ricordata.

Tipo… con i compagni di classe di mia sorella!
Non dimenticheranno mai le mie presentazioni da 3enne.

– Ciao piccola, come ti chiami? –
Pipì. –
– Come?? –
– Piiii-pì! –

Non ho mai capito perché si sganaciassero tanto, in effetti.
Ma di certo, ho compreso che il mio nome non passava inosservato.

Ovviamente, ho dovuto trovare il modo di superare l’iniziale senso di umiliazione – devastante – che queste risate generavano.

Ma ringraziando Dio, per riuscirci, ho scoperto l’ironia.

Quello che è accaduto dopo è solo la piega, delle pieghe, delle pieghe della vita stessa.
Ma a mio avviso tutto potrebbe riassumersi lì.

Nel significato e nella potenza energetica di un’onda sonora.

La musicalità di un nome.
Il mio nome.
Sylvie Renault.
Questo quello che sono.
Con tutto quello che c’è dentro.

Poi, se siete alla ricerca di etichette

sono indubbiamente una

SCRITTRICE

Non abbiatemene a male!
Mi viene naturale.

Concept Designer, perché nella testa mi frullano continuamente idee!!! Mannaggia a me!

Storyteller e Fashion Creative & Art Director.
Perché mi è sempre piaciuto raccontare anche attraverso il mio lavoro.
Così alcuni anni fa ho deciso di volare a Londra per specializzarmi con un master triennale in Storytelling e Direzione Creativa del settore moda.

Artista, perché l’arte è stata incessantemente di casa.
Mia zia Mariarita Renault, pittrice Informale livornese già dal dopo guerra.
Il migliore amico di mio padre, uno degli ultimi Metafisici viventi di fama internazionale.
Il padre della mia compagna di banco di liceo, grandissimo Impressionista.
Insomma… sono cresciuta a pane e arte e sono finita col dipingere e fondare un collettivo artistico, Play4*.
Con i quadri del mio progetto Imperfect Circles ho esposto in collettive e personali in gallerie e musei a Roma, Veroli, Napoli, Ischia, Olbia, Milano, Padova & New York.
Con Play4* sono arrivata finalista, per due edizioni consecutive, alla competizione “Food Design”, e sono stata esposta a Torino e a Londra.

In quanto mamma, sono

PRESIDENTE

(e Fondatrice)

dell’Associazione Internazionale della malattia rara di mio figlio, la Cat Eye Syndrome International onlus, nonché Vice Presidente dell’associazione di non vedenti Dramabooks, che realizza Audiolibri sceneggiati e fumetti accessibili.

MA la mia anima è

COUCH SURFER E GLOBE TROTTER

INCALLITA

Da sola e ospitata da persone del luogo, ho fatto in giro per mezzo mondo, le esperienze più incredibili della mia vita.
Sono stata in Thailandia e in Cambogia attraversando a piedi sulle orme di un libro di Tiziano Terzani, il confine di Poipet.
Ho esplorato la Turchia dormendo in autobus e le poche volte che ho dormito da qualche altra parte, condividendo il bagno con un cammello.

Ho scoperto l’India del sud seguendo il percorso dei pellegrinaggi fino a Rameswaram, la sua punta più estrema.
Ho festeggiato il mio compleanno ad Hassilabied, ai confini del Sahara, ospite di Mohamed, il capo villaggio, quando lì ancora non c’era nemmeno l’ombra di una struttura ricettiva e da poco era arrivata l’energia elettrica.
E poi, ho dimenticato chi fossi a Mirissa in Sri Lanka e ci sono tornata più volte solo per ritrovarmi.

Ed è ascoltando il suono del riverbero dei ricordi di questi viaggi che non voglio dimenticare che senza ombra di dubbio alcuno

sono anche

EX MUSICISTA

Perché la musica è stata eternamente presente nella mia vita, anche se ho dovuto rinunciarvi molto presto purtroppo e il perché lo spiego in questo post.

Leggendolo capirete come mai anche adesso, qualunque cosa io faccia, a partire dal mio romanzo, passando per il concept di uno storytelling e finendo a un mio dipinto, il minimo comun denominatore è, senza soluzione di continuità, la musica.

NELLA LISTA DELLE COSE CHE NON SONO PIù TROVIAMO ANCHE

EX BIKER

La moto farà sempre parte di me perché le due ruote sono un vero e proprio modo di vivere e sentire la vita, ma purtroppo sono anche troppo facilmente pericolose. E da quando ho avuto i bambini, dopo averla tenuta ferma in garage per anni, ho preferito venderla. Almeno adesso, la mia Angel, se la sta godendo Alessandra!

Poi, potrei definirmi inoltre QUASI Terapista Alimentare.

Grazie a mio figlio infatti, ho iniziato un percorso che mi ha insegnato tanto e che mi ha fatto comprendere l’importanza del come ci nutriamo.
Ho preso il diploma di Cuoco Macrobiotico presso La Sana Gola  di Milano e ho iniziato un progetto, che ancora non sono riuscita a portare a termine.
Spero di aggiornarvi positivamente molto presto al riguardo.

E infine, ma forse visti gli esordi dovrei dire

in PRIMIS SONO UNA

ANIMALISTA

Questo mio amore ha avuto un lento debutto.
Nella mia famiglia infatti gli animali si usavano.
Si scannavano.
Si mangiavano.
L’affezione non era accettata.

Così iniziai piano, in punta di piedi, come solo i bambini sanno fare.
E fui la rivoluzione.
A meno di due anni portai il primo micio in casa, a quattro la gatta partorì nell’armadio di mia nonna… il resto è storia.
Ho avuto 3 conigli, 6 criceti, 47 Gerbilli, innumerevoli gatti, 5 cani e una tartaruga.

Ammeto, il processo è stato lento.
Degno di un’affermazione generazionale.
Ma alla fine ce l’ho fatta.
Superando anche le mie paure più profonde.

 

oltre tutto ciò sono una

TAROT READER

&

RADIOESTESISTA

Perché non siamo altro che energia.

Dei Tarocchi seguo il metodo Banzhaf e Yodorowsky.
Per la radioestesia, uso le bacchette ad L secondo il metodo di Cristiano Tenca, il mio maestro.

Riguardo la lettura delle carte, ammetto di aver sempre pensato che la mia capacità innata di creare per immagini, interconnettendole fra loro, fosse sempre dipesa da questa mia peculiarità, iniziata nella mia vita davvero molto presto.
Ma questa è un altra storia.
Che forse un giorno vi racconterò.

la farfalla

CON GLI ARTIGLI

Perché ogni cosa che ci accade ha motivo d’essere e ragione di essere vissuta.

A volte siamo troppo piccoli e immaturi per capirlo.
Altre volte troppo grandi e cinici per attribuirgli un vero significato.

Ma ogni cosa ha il suo perché.

E per me voi lo avete avuto e lo avete tutt’ora.

“Forse la vita non è stata tutta persa, forse qualcosa s’è salvato, forse davvero non è stato poi tutto sbagliato […] Cosa vuoi che ti dica io. Senti che bel rumore.”

Sally, Vasco Rossi / Tullio Ferro, © EMI

SEGUO IL MIO SOGNO

STO CERCANDO L’ONDA PERFETTA.

SERGIO BAMBARÉN